LINEE GUIDA PER L'AUTO-TRASFORMAZIONE

COME TRASFORMARE LA TECNICA MEDICA IN ARTE DEL CURARE PER GUARIRE: COMPRENSIONE, COMPASSIONE, CONDIVISIONE.
SUGGERIMENTI DA E PER UN PERCORSO PERSONALE...

LINEE GUIDA PER L'AUTO-TRASFORMAZIONE

Messaggiodi doc54 » dom giu 01, 2008 10:25 pm

LINEE GUIDA PER UN CORRETTO APPROCCIO IMMUNOLOGICO ALLE PATOLOGIE AUTOIMMUNI IN MEDICINA INTEGRATA


Fare Diagnosi :

E' basilare, specie nei confronti di malattie così complesse ed articolate, non fermarsi all'osservazione dei segni e dei sintomi, ma ricorrere ai moderni sussidi immunologici.
Sappiamo ormai che la genesi di queste patologie spesso è multi-fattoriale, anche se alla base è sempre plausibile una predisposizione genetica. Sappiamo tuttavia altresì che pregresse infezioni virali del gruppo herpes, specie mononucleosi e cytomegalo, si contraddistinguono come elementi scatenanti per il ben noto fenomeno del mimetismo molecolare: in pratica l'affinità fra talune frazioni proteiche del virus rispetto a quelle cellulari "confonde" il sistema immunitario, facendogli perdere la capacità di valutare ciò che deve proteggere da ciò che può aggredire (tolleranza immunologica).
Pertanto ogni volta che si sospetta una forma autoimmune è necessario eseguire subito i seguenti test anticorpali: AB. ANTI-EBV, AB. ANTI-CMV, AB. ANTI-ADV, AB. ANTI-HSV 1 e 2, TOXO-TEST. - Insistete affinché vi siano prescritti, molto spesso si rivelano dirimenti.
Richiedere inoltre ANA, ENA e - se è il caso - vedere una TIPIZZAZIONE LINFOCITARIA al fine di ben valutare come si comporta il vostro sistema immunitario in quel momento, specie riguardo al rapporto CD4/CD8 ed altre frazioni della linea linfocitaria: in Medicina non bisogna mai lasciare niente al caso !


Fare Terapia :

L'impotenza della Medicina convenzionale, in questo ambito, è sotto gli occhi di tutti e non ci si può più accontentare di supporti sintomatici, o trattamenti aggressivi quali l'immuno-soppressione chemioterapica spesso più nociva che utile: provate a visitare siti quali PubMed o NCBI e valutate da soli i risultati delle ricerche sull'incidenza delle malattie oncologiche, specie linfomi, fra i pazienti autoimmuni trattati con i farmaci immunosoppressori.
Fortunatamente in ambito omeopatico la ricerca si è fatta strada - in silenzio ma a grandi passi - mettendo a punto metodiche di MICRO-IMMUNO TERAPIA in grado di bypassare le limitazioni della farmacopea convenzionale, intuendo che il miglior modo di dialogare con il sistema immunitario è di parlare il suo stesso linguaggio naturale: fornire input ai vari messaggeri (citochine) con lo stesso dosaggio e frequenza con cui fisiologicamente si esprimono. Sulla base di questa geniale intuizione sono sorti rimedi immuno-competenti a dosi basse ed ultra-basse (low dose & ultra-low dose) efficaci ma privi di effetti collaterali indesiderati. Ovviamente innocuo non è sinonimo di inutile e quindi evitate di incoraggiare trattamenti "fai-da-te"; dietro ogni cura c'è la diagnosi e dietro ad essa un medico esperto.
Consultate quindi sempre il vostro omeopata di fiducia ed accertatevi che abbia chiara la vostra situazione clinica, prima di intraprendere ogni proposta terapeutica. Inoltre insistete per un monitoraggio sistematico del vostro stato di salute, affinché la terapia possa subire i necessari aggiustamenti in relazione all'evoluzione della patologia!


Fare Ascolto :

A questo punto manca un importante tassello per completare il mosaico di guarigione: l'auto-consapevolezza del significato di malattia. Per troppo tempo a medici e pazienti è stato insegnato che la malattia è un nemico da sconfiggere, poiché porta sofferenza, e che l'unico modo per averne ragione è batterla sul tempo: vaccinarsi per prevenirla o accettare trattamenti anche aggressivi per contrastarla. Certo a volte le cure causano disagio, ma non tutto si può avere: se vuoi guarire dalla sofferenza della malattia che ti costa soffrire per gli effetti collaterali del trattamento? E se malgrado ciò non potrai guarire, beh noi ci abbiamo provato. - Non notate una certa dissonanza concettuale in questo ragionamento? Non capisci perché sei malato, non sei certo che guarirai, ma ti resta solo la speranza che la fortuna ti assista. E' un po' poco per restare tranquilli non credete? E' come trovarsi nelle sabbie mobili: sei stai fermo affondi, se ti muovi affondi più in fretta. Eppure deve pur esserci un modo efficace e intelligente per uscirne fuori.
Certo, ri-vedere i concetti di malattia e guarigione da un punto di vista introspettivo... Smettere di considerare la malattia ed il terapeuta come "altro-da-sé", non delegare e non affidarsi senza auto-consapevolezza.
Provate a considerare il vostro sistema difensivo alla stregua di un esercito, molto ben addestrato, creato unicamente per difendervi dall'assalto di ogni tipo di aggressione e in costante pattugliamento: in pratica rappresenta i vostri "occhi interni". Sa sempre come muoversi, in relazione al tipo di ospite indesiderato che ha varcato il confine e sa anche come contrastarlo sia questi un virus, un battere, un fungo, una forma mista.
Perché allora, ad un certo punto, parte di questo perfetto dispositivo di allerta attua un "golpe" nei confronti dell'organismo che lo ospita aggredendolo indebitamente? Che cosa è intervenuto a destabilizzarne l'equilibrio? Possibile che un patogeno esterno sia in grado di promuovere questo indebito "tradimento" ? Certo è possibile, ma riduttivo e insoddisfacente. Allora deve essere prima accaduto qualcosa in noi, in seno al nostro sé, qualcosa di travolgente che ha cambiato il nostro modo di percepirci e di cui non si è preso coscienza a tempo debito. Forse per troppo tempo abbiamo nutrito i semi della nostra paura, della nostra preoccupazione, della nostra tristezza, della nostra rabbia e per troppo tempo li abbiamo ricacciati indietro, nel profondo, come se appartenessero a qualcuno "fuori di noi"... semplicemente non li abbiamo né accolti né compresi, anzi li abbiamo lasciati germogliare e crescere senza confini. Abbiamo strutturato sfiducia e diffidenza verso l'esterno, preparandoci a combattere tutto ciò che non approviamo. Oppure, temendo di non essere accettati, abbiamo cercato di "omogeneizzarci" con ciò che ci proviene dal contesto circostante: l'elogio del potere in ogni sua forma seduttiva e l'indifferenza circa i mezzi per conseguirlo. In entrambi i casi abbiamo permesso una metamorfosi che ci ha reso "stranieri a noi stessi", siamo confusi e non ci riconosciamo più. Ecco, il "golpe immunologico" è l'espressione simbolica del conflitto fra self e non-self... Se non sono più in grado - guardandomi attorno - di identificare amici e nemici, se concepisco l'intolleranza o la cedevolezza come strumenti elettivi di relazione, pongo in me le basi per amplificare la mia allerta immunologica trasformandola in riduzione della tolleranza immunitaria. A questo punto basta un banale patogeno a far scattare l'allarme, così come basta un banale malinteso a far scattare la nostra insofferenza.
Come vedete, ancorché utile, l'apporto medico-scientifico da solo non può bastare anzi se puntiamo tutto su questo tipo di "delega" ci candidiamo all'insuccesso terapeutico.
Dobbiamo prenderci cura di noi in prima persona, com-prendere la nostra malattia e non limitarci a capirla concettualmente, farcene carico non come un persecutore bensì come un maestro di vita. Quindi non rassegnazione o disperazione, ma consapevolezza e accoglienza amorevole. Dobbiamo sviluppare in noi i semi della COMPRENSIONE (da "prendere con"), COMPASSIONE (da "cum-patior"), CONSAPEVOLEZZA (da "sapere con"). Queste mie considerazioni sono unicamente le linee-guida che hanno tracciato il mio percorso interiore - personale e professionale - e così ve le trasmetto, fiducioso che saprete percorrere il "sentiero del ritorno al sé" con la massima serietà e impegno.
Per aiutarvi potete cominciare ad accostarvi ad alcune di queste semplici letture della tradizione zen Rinzai di cui Thich Nhat Hahn (THAY) è, a mio avviso, la massima espressione vivente:
LA LUCE DEL DHARMA
L'UNICA NOSTRA ARMA E' LA PACE
SPEGNI IL FUOCO DELLA RABBIA
IL SEGRETO DELLA PACE
NEL RIFUGIO DELLA MENTE
LA NOSTRA VERA DIMORA
TRASFORMARSI E GUARIRE
UN ASCOLTO PROFONDO
RESPIRA! SEI VIVO
Dott. Giancarlo Cavallino
Medico Omeopata PNEI
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